Descrizione
Il fischio del titolo è quello di Giuseppina, la topolina protagonista dellultimo racconto di Kafka, oggetto di uno dei saggi qui raccolti.
Linteressata, veramente, sostiene che il suo è un canto; ma il popolo dei topi ha molti dubbi in proposito, e daltra parte di musica non sa nulla. Per gli stessi motivi, la piccola cantante non ha modo di far valere la propria verità. Eppure, quel fischio non è solo un fischio. È il verso dei topi, di tutti i topi, è vero; ma nei concerti di Giuseppina si trasfigura, suona come qualcosa di inaudito, di singolare, incanta e cattura.
La poesia è questo fischio, questo canto che sfugge tanto a chi gli dà voce quanto a chi lo ascolta; è un verso senza difese e senza fondamenti, una potenza che raduna e protegge il popolo dei topi.
La prima sezione del libro mette a fuoco una dimensione etica della parola poetica; nella seconda vengono in primo piano alcune questioni chiave: oscurità e chiarezza, significato e musicalità, pagina e corpo; la terza svolge una riflessione sulla memoria come matrice dellopera e sul rapporto fra scrittura e tempo.
Quella che emerge da questi saggi è unidea forte della poesia, che di una sua crisi prende atto fino alle estreme conseguenze, senza lasciarsene paralizzare. Interrogando i classici da Mallarmé a Montale, da Leopardi a Kafka, da Baudelaire a Sbarbaro Fiori ci offre un ragionamento pieno di disincanto e di entusiasmo sul presente della lirica, sul suo futuro.