Descrizione
Lungo le placide sponde del fiume IJssel, quattro paesini dellOlanda profonda si ritrovano ad accogliere un gruppo di rifugiati. Provenienti da diversi angoli del Medioriente ma uniti dalla comune cultura islamica, sono i primi stranieri ad arrivare negli anni 80 in questi centri di rigorosa tradizione protestante, incontrando la spontanea solidarietà dei locali e un nuovo mondo che li obbliga a interrogarsi sulla propria identità. Dallaffascinante Memed, che allaccia una difficile relazione con unolandese, allinterprete Lina, che si adopera per lintegrazione fino a essere eletta in Parlamento, a Khalid, discendente da una famiglia di miniatori del Corano, che si fa strada come restauratore museale e «pittore di gay». Dai fieri «dodici anziani» che tengono vive le antiche radici, alla ribelle Pari, che lascia il marito, studia lolandese e comincia a scrivere per un giornale, pagando a caro prezzo la propria emancipazione. Ma le nuove ondate di profughi e populismi, l11 settembre e lomicidio di Theo van Gogh rompono i loro precari equilibri. In un imponente romanzo corale Kader Abdolah racconta dallinterno, con gli occhi degli immigrati, lOlanda della proverbiale tolleranza che degenera in contrapposti radicalismi. E trasportando nellEuropa di oggi la poesia delle fiabe persiane, affida al pappagallo di una vecchia guaritrice olandese il ruolo di testimone delle umane vicende e mediatore, attraverso la letteratura, tra Oriente e Occidente. Mentre la Storia scorre inarrestabile come il fiume IJssel, a cui i profughi, per antica usanza, continuano a confidare sogni, dolori e paure, attendendo speranzosi una risposta.