Descrizione
A guidare la mano di Darwin mentre nel 1837 tracciava in un taccuino il primo schizzo del suo «albero della vita» cera lidea della discendenza delle specie da un antenato comune. Idea audace, che andava contro il dogma creazionista e stabiliva una continuità tra gli esseri umani e creature ben più primitive nella scala della natura. Da allora lalbero filogenetico, nelle sue molteplici incarnazioni, non ha fatto che espandersi, incontrando tuttavia un limite nellimpossibilità di esplorare adeguatamente il vasto mondo degli organismi microscopici. Negli anni Settanta, grazie al suo lavoro su batteri e archei con tecniche avanzate di filogenetica molecolare, Carl Woese ha mostrato che lalbero della vita è più intricato di quanto si immaginasse, e forse non è neppure un albero. Un dubbio che è divenuto certezza quando si è scoperto che i geni non si spostano solo in senso verticale, da una generazione alla successiva, ma anche lateralmente, e che possono attraversare i confini di specie o passare da un regno a un altro. Noi stessi siamo un mosaico di forme di vita: lotto per cento del genoma umano consiste infatti di residui di retrovirus che hanno invaso il DNA dei nostri antenati, «lequivalente genetico di una trasfusione di sangue». E tra i donatori ci sono organismi primordiali che dominavano la scena della vita miliardi di anni fa e ora abitano in ciascuno di noi in una simbiosi che solleva interrogativi inquietanti sul concetto stesso di specie e di individuo. Con mano sicura, Quammen ci guida nei meandri della scienza che negli ultimi decenni ha cercato di far luce sul mistero dei rapporti filogenetici fra tutti gli esseri che popolano la Terra, restituendoci una galleria di ritratti un ‘albero di storie’ che rimarrà impressa a lungo nella mente del lettore.