Descrizione
È una sera da lupi del 1350 a Sansepolcro, quando Pierre Roger de Beaufort scende dal suo cavallo focoso.
È il papa che lo manda, per punire un affronto intollerabile: Adriano de Robertis, pittore al soldo della Chiesa, ha dipinto una Vergine barbuta.
De Robertis va in esilio, il dipinto è oscurato, ma sotto quella macchia color calce nel castello di Sansepolcro pulserà nei secoli, come un richiamo irresistibile, la sua bellezza ribelle.
Quando Mark Rothko vede quella macchia da vicino, nel suo secondo viaggio in Italia, intuisce una censura abominevole.
È il 1959: pieno di grazia e di furia, Rothko scioglie un contratto milionario a New York, gridando lindipendenza dellartista contro i nuovi padroni, picchiando il pugno sul tavolo del capitale.
Un altro pittore arriva a Sansepolcro alle soglie del 2000.?Il suo nome è Vsevolod Semiasin. Poco più che ventenne, a Mosca, in un mezzogiorno di terrore, aveva preso ordini da Stalin su cosa deve dipingere un artista.?Nel castello di Sansepolcro, lovale della Vergine barbuta, inciso da De Robertis per sempre nella storia della libertà dellarte, gli appare da una crepa nel muro. È solo un lampo, un baluginio dargento, ma ha levidenza travolgente di una verità tradita.
Tre pittori, uno vero e due immaginari, al centro di un libro dentro il libro.?A scriverlo è un quarto personaggio: il giovane scrittore Bocanegra, che in un momento nero della vita si affida a un romanzo luminoso. Accanto a De Robertis, Rothko e Semiasin, al chiarore di una luce più antica dellamore, si lascia consolare dalla bellezza.