Descrizione
Quello di Bunin è un «severo talento», si legge nella motivazione del Premio Nobel di cui fu insignito nel 1933 e in effetti la sua prosa terribilmente precisa, densa, intransigente riesce a essere non meno implacabile di quella di Cechov. Bunin non racconta solo storie della sua terra: prima del 17 è stato anche un appassionato viaggiatore, e i paesaggi geografici e umani da lui osservati soprattutto lOriente, dove gli europei possono percepire «un vago sentore della vita, della morte, del divino», e lItalia, dove ha soggiornato a lungo si riverberano nei racconti radunati in questo libro, fra i quali il lettore troverà alcuni vertici della sua narrativa. Come Il signore di San Francisco, dove il viaggio per mare di un ricco americano e della sua famiglia evoca con rara intensità il «dolce inganno della vita»; o come Il respiro lieve, prodigiosa miniatura su uno dei temi prediletti da Bunin: quella frenesia «di accogliere nel proprio cuore tutto il mondo visibile e invisibile prima di farne dono a qualcun altro» che si chiama amore.