Descrizione
Gerusalemme era ben più di quello che si vedeva nei notiziari: era bellissima, ma in un modo duro, grezzo e scabro. Era così viva, una specie di bestia, pulsava, respirava e vibrava sotto ai suoi piedi. E la città aveva davvero qualcosa di sacro, di magico, come se fosse il centro di tutto, ad esempio al tramonto, quando il sole rifletteva i suoi raggi cremisi e dorati sulla pietra calcarea. O il venerdì sera, quando gli autobus venivano inghiottiti dalle fauci della stazione centrale e rimanevano parcheggiati per lo Shabbat, e i quartieri chassidici chiudevano le strade al traffico, e ovunque si sentiva il profumo di cibo fatto in casa e Gerusalemme sembrava la città più tranquilla del pianeta. Il posto migliore del mondo.
Comè vivere al centro del conflitto, quando la tensione fa parte dellesperienza quotidiana? Ayelet Tsabari prova a raccontare lanima tormentata della sua terra: allunga lo sguardo su Tel Aviv, Gerusalemme, spingendosi poi oltreoceano, in un crocevia di nazionalità, religioni, esperienze. Cè la neo-convertita ebrea ortodossa che interpreta ogni cosa come un segno divino, ladolescente alle prese col suo primo amore, la soldatessa sexy che per arrotondare falsifica i permessi medici, la viaggiatrice in anno sabbatico che non si decide a tornare. Tutti affrontano come possono le contraddizioni del posto migliore del mondo, dove gli equilibri tra culture e generazioni saldi, logori, talvolta irrimediabilmente distrutti sono quotidianamente mesi alla prova, in un processo inarrestabile di trasformazione e perdita.