Descrizione
Torsten Bergman, piastrellista a Uppsala, si è ritirato ai margini dellesistenza: è in pensione, la moglie e il figlio sono morti, anche il cane se nè andato, e la sua casa non è ormai che il museo dei resti di ciò che è stato. Ogni tanto gli capita ancora di accettare qualche incarico occasionale, purché in nero, perché il suo rapporto con la società è lo stesso che ha instaurato con la vita: di dichiarata non appartenenza. Chiamato un giorno da un amico a finire un lavoro lasciato a metà da altri, capita in una misteriosa casa in via di ristrutturazione ma dallaria abbandonata. Senza sapere quale sia il suo compito, né come o per chi lo deve svolgere, si mette accuratamente allopera. Ecco allora che strani personaggi compaiono nella casa, veri o sognati, con le loro vicende reali o possibili, mescolandosi a meditazioni e ricordi che riaffiorano a poco a poco dal passato, tappe di quella «storia di un fallimento» che, come dice Sartre nellepigrafe del libro, è pur sempre la storia di una vita. Ma con un sottile avvio da saga, Gustafsson ci ha messi sullavviso: si tratta di un romanzo epico. E muovendosi fra i temi esistenziali con linsolente agio dei nordici racconta lavventura di un «uomo della possibilità» costretto a vivere in un mondo di congiuntivi, in cui ogni affermazione è preceduta da un forse e seguita da un punto interrogativo. Un uomo che compie un viaggio a ritroso alla ricerca di come è giunto a se stesso, nel tentativo di trovare dove quel che dava senso e realtà alla vita è andato smarrito.