Descrizione
Egregio signor Editore,
nessuno le offrirà altrettanto sangue, altrettanti delitti, altrettante mutilazioni di quanto farò io. Allora, si faccia coraggio, continui la lettura e si abbandoni allesaltazione dellorrore.
Inizia così la lettera di un aspirante scrittore, folle, presuntuoso, deciso a comparire a tutti i costi nellantologia dei migliori racconti del brivido.
La lettera si trasforma in un breve romanzo, comico e avvincente. Al centro, la piccola Anna, che scopre la madre mentre viene penetrata, sul tavolo di cucina, da un effimero fornicatore: credendo che questi stia ferendo ladorata mamma, non esita a pugnalarlo, ripetutamente, a morte. Il riformatorio in cui Anna viene rinchiusa si tramuta, nel giro di un paio di capitoli, in un formidabile teatrino dellassurdo, nel quale sfilano, in chiave farsesca, tutti i luoghi classici dellorrore: vene che si gonfiano fino a scoppiare (quelle del capocarceriere, che assomiglia al cattivo di Stanlio e Ollio), bambole quasi umane (Anna ha un hobby: costruire bambole perfette), sotterranei labirintici (ricolmi di effetti speciali), coltelli luccicanti
Il risultato è un thriller metafisico, comico, logico, eccessivo
fino allimpossibile!
Il mio romanzo è un esercizio di incrocio dei generi. Un romanzo poliziesco. Un romanzo di carceri femminili. Un teleromanzo. Un romanzo del terrore. Un romanzo gotico. Un romanzo per bambini. Soprattutto, per bambine. Perché si tratta di un romanzo di bambole