Descrizione
Comè bella questa mamma tanto in ansia per sua figlia, e che invito quel serpente tatuato che punta sotto lombelico: ma il detective Kemal Kayankaya non vede lora di ritrovare la ragazza scomparsa e togliersi dalla testa quel profumo assassino. Da dieci anni lui ama solo Deborah e vorrebbe continuare così.
Ritrovare la ragazza è anche facile, più difficile evitare di mettersi nei guai.
Del resto Kayankaya non sopporta i papponi, soprattutto se mettono le minorenni sul mercato spacciandosi per artisti illuminati, e non resiste alla tentazione di conciare per le feste il losco bellimbusto che ha ingannato madre e figlia.
Peccato che i papponi abbiano spesso amici potenti.
Kayankaya è già preso da un nuovo incarico, quando capisce di aver messo la mano in un vespaio.
Mentre dovrebbe proteggere uno scrittore arabo di larghe vedute da eventuali attacchi di integralisti islamici, si trova a proteggere Deborah e se stesso da minacce molto più concrete.
Nei gorghi della Fiera del libro di Francoforte, fra editori vanesi, giornalisti famelici e scrittori con il mal di pancia, Kayankaya è costretto ad affrontare scelte difficili: battersi impavido contro i malvagi o difendere la donna che ama? Affidarsi alle braccia della giustizia o al grilletto della sua pistola?
Fratello Kemal è un romanzo che scorre velocissimo, svela guasti e doppifondi sociali con divertimento; ma dietro maschere e nefandezze, Jakob Arjouni vede anche un bene.
Ci dice che è prezioso e vale la pena di difenderlo.