Descrizione
Un tempo simboli di forza e di grandezza, temuti e venerati come divinità, glorificati nellarte, nella poesia e nelle saghe, leoni e tigri, orsi e coccodrilli i predatori alfa oggetto di questa singolare esplorazione condotta dai Carpazi allIndia, allAustralia e allEstremo Oriente della Siberia sono ormai specie «terminali». Nellarco di poche generazioni, sotto la spinta di miliardi di persone, usciranno definitivamente di scena. In fondo, perché rammaricarsene? Sin dalle origini della vita, lestinzione fa parte delle regole del gioco. Il fatto è che, a differenza di altre specie con le quali non siamo mai stati a contatto, il mangiatore di uomini abita ancora le «giungle della mente» il nostro inconscio. Ed è ancora in grado, con la sua semplice presenza, di regalarci un brivido eredità delle remote epoche in cui i cacciatori-raccoglitori erano potenziali prede , di far riaffiorare in noi la consapevolezza di essere solo un anello della catena alimentare.La storia del nostro rapporto col mangiatore di uomini parla tanto della forza di un archetipo quanto di unaccanita volontà di rimozione. Che si concretizza in programma: la legge o il selvatico, la città o il bosco, lordine o il caos. Da Assurbanipal a Nicolae Ceausescu indimenticato sterminatore di orsi , dallarco assiro al fucile di precisione, la caccia al predatore ha significato laffermazione di un potere.Ma è laut aut la vera menzogna. La vista del Grande Invalido dietro linferriata di uno zoo ci inquieta perché avvertiamo che insieme con la sua libertà se nè andato un pezzo della nostra: un mondo che non ospitasse questi esseri sarebbe un mondo diminuito. Quammen guarda il suo soggetto a distanza ravvicinata e al tempo stesso con raffinato distacco, e la sua analisi che attraversa scienza, letteratura e mito è sobria, tagliente. Ma soprattutto Quammen ha una qualità rara: sa trasformare reportage, ricostruzione ambientale, osservazione naturalistica in memorabile racconto.