Descrizione
«Una lezione di poetica, senza averne l’aria.»
François Bon
La vicenda narrata in questo libro è semplice: unescursione in barca sullÈvre, piccolo fiume che si getta nella Loira. Paesaggi, campi, scogliere, boschi, ginestre accompagnano un tragitto familiare, ripetuto nelle diverse stagioni della vita, che qui trascende in viaggio iniziatico nel cuore stesso della creazione letteraria.
E a pelo dacqua si attiva la memoria, si accendono fantasticherie associative che collegano in ununica costellazione i diversi astri del personale firmamento artistico di Gracq: il profilo di un castello sulla riva richiama alcuni versi di Nerval, e su quelli si innerva limmaginario poetico di Rimbaud, e poi Balzac, Poe, Valéry, Wagner e molti altri in un magistrale mescolarsi di ricordo e percezione, esperienza e chimere.
Sono pagine esigenti, che subito ripagano con lineffabile bellezza di un tramonto dopo un giorno di pioggia, di un odore terroso, di un vento daprile. La prosa vi scorre sinuosa, ora limpida ora più torbida, sempre incantatoria come le acque dellamato Èvre. Forse mai quanto in questa densissima re^verie il grande scrittore francese si è rivelato così compattamente pervaso dalla sua caratteristica ispirazione, tanto umile quanto ambiziosa, in grado di fermare il tempo con la limpida forza dello stile.