Descrizione
«In una società in cui tutti cercano di piacere a se stessi e agli altri, solo Hermann Burger ha portato al capolavoro larte di essere insoddisfatti di sé.»
Peter Sloterdijk
Rinchiuso in una misteriosa e metafisica gattabuia, un uomo, affetto da uno strano morbo che gli impedisce di leggere i libri e di decifrare i segni del mondo, cerca la guarigione nel rapporto epistolare con una radiosa principessa, vestale dei classici letterari di ogni tempo. In sette vertiginose missive l«illettore» racconta la propria vita come una «morte apparente». La narrazione, pagina dopo pagina, si trasforma in terapia per riaffacciarsi alla speranza e allimmaginazione, un percorso capace di regalargli infine leuforia della convalescenza. Libro ossessionato dai libri, corso intensivo per lettori convulsi e dissennati, questo romanzo è un viaggio allinterno di una miniera oscura, ricca di frasi e immagini lucenti, sfaccettate ed enigmatiche come pietre preziose.
Allucinato esperimento su «quanto in là si possa andare nello spingersi troppo in là», la confessione di Burger è anche come rivela il breve saggio autobiografico che chiude il volume il documento unico di unesperienza di depressione clinica, un ironico «tentativo di sopravvivenza in prosa» scritto contro loblio: «Lo scrittore non dimentica mai, serba rancore in eterno».