Descrizione
«Nessuna persona sensata si interessa alle mosche», e soprattutto, ahimè, non le ragazze. Ma sono questi screditati insetti ad aver cambiato la vita di Fredrik Sjöberg, o meglio, la curiosa famiglia dei sirfidi, che abbondano nellidilliaca isoletta svedese dove si è trasferito e di cui è uno dei maggiori esperti e collezionisti. E sono loro il suo ironico punto di partenza per osservare la vita da unaltra ottica, lalfabeto di una lingua nuova per leggere il paesaggio, e forse il mondo. La lentezza; la poesia dellattesa; la sicurezza del vivere entro i confini ristretti di unisola perché «si dorme meglio con la porta chiusa»; il collezionismo come bisogno di controllare il caos dellesistenza; gli altri grandi irrequieti, Chatwin, Lawrence, Kundera, affascinati dalla catalogazione: attraverso divagazioni, storie, aneddoti si resta presi nella rete di unincantata affabulazione, fino a scoprire che «tutti nellintimo siamo collezionisti di mosche, anche se non ce ne siamo mai accorti». Un inclassificabile romanzo-conversazione in cui allesperienza dellautore fa da controcanto lavventurosa vita di René Malaise, geniale inventore della trappola che ha permesso di scoprire migliaia di nuove specie: un don Chisciotte alla Balzac, esploratore in Kamcatka, nella Birmania dei tagliatori di teste, in luoghi selvaggi che erano allora chiazze bianche sulle carte geografiche, illustre scienziato e teorico visionario dellesistenza di Atlantide. Luomo degli eccessi che diventa per Sjöberg il suo inafferrabile alter ego. Sarà poi così vero, allora, che la felicità è a portata di mano, che basta contemplare il proprio giardino, che larte di porsi limiti è forse il suo segreto?