Descrizione
Una mucca di Vipiteno aveva mangiato larcobaleno. Un signore di Spilamberto dormiva con un occhio chiuso e laltro aperto. Una signora di Rovigo la sera metteva le scarpe nel frigo. In molti dei racconti di Gianni Rodari limmaginazione segue un metodo molto semplice e a giudicare dai risultati infallibile: un nome di città suggerisce una rima, questa rima suggerisce una situazione paradossale, questa situazione viene sviluppata in un racconto che la porta alle ultime conseguenze, e il gioco è fatto. Cè anche un racconto in cui Rodari propone destendere questo sistema a tutti i nomi del codice postale: ne risulterà un Codice davviamento fantastico ricco dirresistibili sorprese. Così procedeva Rodari, il nostro più famoso scrittore e poeta per ragazzi, ogni volta che era invitato a un incontro coi suoi giovani lettori duna qualche città italiana: egli stesso racconta come, scomponendo e ricomponendo il nome della città, per esempio Torino, metteva in moto la giostra delle sue invenzioni. Ma i luoghi gli suggerivano anche trovate di tipo diverso, come questo libro dimostra: per esempio, a Firenze, un professore detologia che invece dosservare gli animali studia le abitudini del campanile di Giotto; o sulla spiaggia adriatica infestata dai transistor, una radiolina che capta i pensieri dei vicini, cioè le maledizioni contro il fragoroso ordigno; o una necropoli etrusca in cui i personaggi effigiati sui sarcofaghi hanno la faccia di Mao Tse Tung e daltri personaggi dellattualità internazionale.
Gianni Rodari sapeva sbizzarrire la sua fantasia con lo slancio più estroso e la più felice leggerezza. Nello stesso tempo aveva il gusto del dettaglio preciso e minuzioso, del lessico esatto e ricco,
per cui attorno alle sue invenzioni cè sempre un mondo molto concreto che prende corpo e agisce.
Italo Calvino